Alcuni giocatori, si dice, hanno il “Killer Instict”. Altri paiono “tagliati” per un certo ruolo, fin da subito.
Davide Cocchia riassume queste caratteristiche. E’ determinato, reattivo, e non disdegna l’allegria e lo scherzo. Ha già fatto qualche apparizione in prima squadra, per lo più a supporto degli allenamenti settimanale ma la prossima stagione sarà il secondo libero della formazione di serie B allenata da Bertini.
– Ciao Davide, parlaci un po’ di te.
Ho 18 anni e sono uno studente di meccatronica in un istituto superiore a Torino. Pratico la pallavolo da quando avevo 12 anni e il mio sogno è di giocare da professionista, nel più alto livello possibile…
– Quali sono le tue passioni?
La pallavolo è una delle mie passioni, ma non è l’unico sport che mi piace seguire e praticare, adoro ascoltare musica e ho sempre le mie cuffiette a portata di mano.
– Sei un fedelissimo della Pallavolo Valli di Lanzo…
Sono sempre rimasto fedele alla PVL, gioco in questa società fin dai primi anni del giovanile. Quest’anno sarà il 7mo e dopo tutto questo tempo, anche se non sono mancati alti e bassi, non rimpiango niente del mio percorso.
– Quali sono gli allenatori a cui sei più affezionato?
Sono una “creatura” sportiva di Gabriele Melato. Ho poi avuto diversi allenatori e l’anno scorso, in serie C, mi sono trovato molto bene con Mimmo Specchia che è riuscito a capirmi e mi ha aiutato molto a raggiungere questo posto in prima squadra.
– Quali sono invece i compagni di squadra a cui sei maggiormente legato?
Senza dubbio Ricky (Arnaud). Abbiamo la stessa età e fin da piccoli abbiamo sempre giocato insieme. Oltre che compagni di squadra, siamo anche amici, cresciuti fianco a fianco, e durante gli anni, quando lui cercava di “scappare” in categorie più alte, l’anno successivo, immancabile, l’ho sempre raggiunto. 😀
Nel mio percorso ho spesso incontrato compagni più grandi di me che mi hanno sostenuto ed educato alla pallavolo. Quest’anno dopo lungo tempo conoscerò un nuovo gruppo, ma un pensiero e un ringraziamento va a tutti i miei ex compagni di squadra con cui ho passato dei bei momenti.
– Cosa ti aspetti da questa annata?
Penso che un giocatore di pallavolo possa sentirsi soddisfatto quando riesce a dare il suo massimo contributo alla squadra. Io per poterci riuscire da quando ho iniziato a giocare a pallavolo mi sono reso disponibile a molti ruoli cercando ogni volta di dare il meglio di me.
– Pur non disdegnando l’attacco, sarai chiamato a una metamorfosi verso il ruolo di libero. Ti piace l’idea?
Moltissimo. Credo principalmente di essere un buon giocatore di difesa. Mi esalto in questo fondamentale, amo difendere ogni pallone, anche quelli che sembrano impossibili. Per questo ho coniato anche un nuovo modo di dire. Una volta, di un grande difensore, si diceva: sembra un aspirapolvere, non cade una briciola. Io invece penso: “devo raccogliere tutto, anche i pezzi di vetro da terra”.