“La potenza è nulla senza controllo” recitava un celeberrimo mantra commerciale. Ci vuol poco a comprendere che le parole della nota azienda che un tempo fu (anche) a Settimo Torinese attendevano solo qualcuno che le traducesse nel volley.

Ed eccolo, Fabio Bassani, ingegnere gestionale, lombardo, 27 anni. Una forza esplosiva fuori al comune, un (self) control invidiabile, una tecnica da “giapponese” per questo ragazzone che ha iniziato a giocare a pallavolo molto tardi (all’età di 17 anni) spinto dalla sorella, capitano della locale squadra in serie C, da cui ha ereditato l’attaccamento alla maglia n°7.

– Benvenuto Fabio: parlaci della tua carriera…

Ho mosso i primi passi (pallavolistici) a Caronno Pertusella, società storica che con piacere quest’anno ritroveremo in campionato. Dopo due anni mi sono trasferito a Olgiate Comasco in serie B2 dove, grazie a Ivan Iosi, allenatore a cui sono molto legato, ho cambiato ruolo, da centrale a schiacciatore ricevitori.

Dopo 3 stagioni a Olgiate (dal 2007 al 2010) sono passato al Volley Agliate dove incredibilmente ho coperto anche il ruolo di capitano. Il mio trasferimento ad Agliate è avvenuto per seguire Ivan, che ho seguito dopo due stagioni (dal 2010 al 2012) anche a San Giuliano Milanese (2013/2014).

A quel punto ho avuto la possibilità di trasferirmi a Torino per terminare gli studi e saggiare per la prima volta la B1 con lo Parella (2014/2015), e dopo due anni nel Sant’Anna San Mauro (2016/2017 e 2015/16) con una dirigenza dal cuore d’oro, eccomi alla PVL per affrontare una nuova sfida.

– Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta della PVL?

ho voluto fortemente PVL anzitutto perché conoscevo già Vittorio (Bertini – ndr) che ho avuto l’onore di incontrare come avversario sia da giocatore che da allenatore e mi ha sempre affascinato l’intensità e la voglia che le sue squadre mettevano in campo. Quindi l’osservazione del buon lavoro svolto in questi ultimi anni sono garanzia di concretezza, al di là della sfortunata ragione scorsa, e di impulso di crescita.

– Sarai il giocatore più “esperto” della squadra…

Devo essere sincero, mi spaventa un pò essere la chioccia del gruppo (a 28 anni mette un pò paura 🙂 ) ma è un ruolo che ricopro volentieri e spero di mettere al servizio della squadra tutta l’esperienza acquisita nel corso dei campionati giocati.

– Che impressione hai avuto in questi primi, brevi incontri? Dove può arrivare la squadra in questo campionato?

E’ ancora presto per dirlo; le squadre sono terminate, il “mercato” è stato movimentato ma i reali valori non si vedranno prima di Natale. Per quanto ci riguarda, il gruppo mi sembra ben affiatato e l’ho notato già dall’anno scorso che, nonostante le defezioni dovute agli infortuni, aveva la grande capacità di non arrendersi mai.

– Come ti definiresti? E’ vero che hai un carattere “turbolento”?

“Turbolento” non è esatto. Sono una persona che ama affrontare i problemi, che non vuol dire andare a cercarli. Sono certamente testardo ma anche ho molta grinta. Mi piacciono le sfide (anche se qualche volta questo mi si ritorce contro) e cerco sempre di pormi degli obbiettivi che mi spingano ai miei limiti e oltre.

– Da tempo sei legato sentimentalmente ad una nota pallavolista, lombarda come te – Federica Biganzoli.
In casa, chi schiaccia più forte e chi cucina meglio?

Mi piace la comodità (quindi sono un pò pigro) e non vedo l’ora di cominciare questa avventura… 

Ecco Bassani, novità di esperienza per la pvl

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