Sotto il sole di Agosto, un classico della Settimana Enigmistica, “La Pagina della Sfinge” con le sue “crittografie” (le proposte più impegnative che aprono la mente), ci suggeriscono di presentare “Aimone l’Airone”, al secolo Davide Aimone, centrale dalle lunghe leve, quasi due metri di altezza, nato il 30.06.1991 a Torino e riconfermato per la quinta stagione consecutiva alla PVL Ciriè.
Operaio metalmeccanico, appassionato (“addicted” come lui stesso si definisce) di moto e viaggi, Davide ha iniziato a giocare nel Sant’Anna a 15 anni, nella formazione Under 16, per poi essere aggregato fin dall’anno successivo in Under 18 e in Serie C. Giunge poi, inaspettata e gradita, la prima chiamata in nazionale pre-juniores, con la quale Davide colleziona circa 20 “caps”. All’esperienza in azzurro fanno seguito 2 anni al Club Italia “allenato dal grande Mario Barbiero” (sono parole dello stesso Davide) e poi il ritorno a Chieri per 3 anni in B2.
Il resto è storia recente, con l’arrivo a Ciriè, 2 anni in serie C, un ottimo terzo posto in B2, e lo scorso campionato, sfortunato, nella serie B unica lo scorso anno.
– Davide, cosa lega un giocatore della tua esperienza e caratura alla PVL?
Tengo molto a questa società, piena di persone appassionate e che ti fanno sempre sentire come in famiglia. Sono molto legato ai miei compagni di squadra degli anni scorsi, e molto contento degli innesti.
– Ci saranno parecchi volti nuovi in questa stagione…
…alcuni dei quali sono già stati compagni in passato, come Sansanelli con cui ho giocato a Chieri, ma anche Agosti e Bassani con cui mi sono allenato più volte. Credo che daranno un bel contributo, ma siamo “noi”, reduci dello scorso anno, chiamati alla prova più importante, vale a dire riscattare la stagione passata.
– Ricoprirai un ruolo fondamentale negli equilibri della squadra. L’assetto tattico della nuova PVL passerà molto per il lavoro dei centrali…
Mi sono confrontato già con l’allenatore, che ho conosciuto già da avversario sia come giocatore che come allenatore. Nei primi allenamenti insieme mi ha fatto capire il suo metodo di lavoro che mi piace molto, sono sicuro che potrò fare un salto di qualità anche a livello individuale.
– Come vedi il girone? Sarà un campionato difficile?
Si, prevedo una competizione parecchio equilibrata, soprattutto nella parte centrale, medio-alta. Noi proveremo a fare la nostra parte di ”guastafeste”, nella convinzione che il pubblico ci seguirà come gli anni scorsi o anche di più, perché sono sicuro che ci divertiremo tutti.
– A proposito di “divertimento”, qualcuno ti definisce, appunto, una “sfinge”: in campo sembri molto serio ma anche molto determinato…
A volte sorprende il mio modo di stare in campo, perché appaio pacifico e tranquillo, ma in realtà sono un vero agonista; c’è solo una cosa che mi urta i nervi… subire il mano-fuori da Cominu…