E nel giorno della ripresa degli allenamenti, per questa nuova stagione 2017-2018, arriva la presentazione più attesa e più curiosa, quella di Tomasz Calligaro
Alzatore di 185cm, nato il 29 Marzo del 1993 a Poznan, in Polonia, Tommy è un “predestinato” nel mondo del volley, che ama in maniera viscerale.
– “Finalmente si ricomincia” è la frase del giorno. Ma tu Tommy, come hai iniziato?
Fin da piccolo mi capitava di vedere le gare di volley in TV; incuriosito, mi sono avvicinato dapprima e appassionato poi. Vivevo a Monza e vicino casa mia c’era la sede della storica società, la Pro Victoria; da li ai primi bagher, il passo è stato breve. Quando è nato il Consorzio Vero Volley tutta l’organizzazione ha assunto un livello notevole, ho potuto fare giovanili di grande qualità in squadre competitive con allenatori preparati.
– Quale è il ricordo a cui sei più legato di quegli anni?
Ricordo con grande piacere tutte le finali giovanili di categoria ma soprattutto la convocazione in Nazionale Juniores. E’ stato un periodo particolarmente intenso e molte delle amicizie nate in quegli anni sono tutt’ora vive.
– Vieni da una esperienza piuttosto particolare; hai giocato infatti l’ultimo anno a Palermo…
L’ultima stagione è stata una delle più significative sia dal punto di vista sportivo che umano.
Sono arrivato a campionato iniziato, nel periodo invernale. La squadra era nelle ultime posizioni; abbiamo inanellato una striscia di 16 vittorie consecutive, ma soprattutto abbiamo vissuto emozioni che a parole non si possono descrivere perché c’era un clima davvero speciale.
– Cosa ti aspetti da questa stagione alla PVL?
Vorrei poter continuare sulla falsariga emozionale dello scorso anno anche questa stagione che si appresta ad iniziare; la proposta della PVL è stata fin da subito interessante; mi è sembrata subito una squadra “giovane” ma dotata di tanto potenziale.
– Che impressione ti ha fatto la società?
In uno dei primi allenamenti – forse il primo – ci siamo fermati a parlare seduti in una panchina, fuori dalla palestra. La dimensione semplice, ma concreta, mi ha fatto una bella impressione. E’ questo che chiedo e di cui i giocatori sostanzialmente hanno bisogno: semplicità e onestà intellettuale. Li ho riscontrati fin da subito nello staff dirigenziale della PVL che sono un altro, importante motivo della mia scelta.
– Conosci già l’allenatore?
Da circa 15 anni… Vittorio è stato l’allenatore che in giovane età ha saputo vedere il mio talento al palleggio; allora era il direttore tecnico al Vero Volley e ha insistito per cambiarmi ruolo e farmi passare da schiacciatore ad alzatore. E’ quindi una persona di cui ho estrema fiducia.
– Conosci anche i compagni? Che impressione hai avuto di loro?
In realtà non conoscevo alcun compagno a parte Bassani contro cui ho giocato diverse volte in passato; sono tutti volti nuovi per me, ma degli allenamenti svolti insieme a loro a Giugno mi è sembrato davvero un bel gruppo di persone e di atleti.
– Ci sarà un po’ di “pressione” attorno a te e forse anche attorno a questa squadra, che deve riscattare una stagione difficile. Ti spaventa?
Per nulla, anzi, credo sarà un grosso stimolo. La stagione passata mi ha molto temprato dato che sono arrivato in una squadra in difficoltà ad inizio campionato e abbiamo sfiorato i play-off. La pressione anzi è sempre stato uno strano “aiuto” per me, fin da giovane. Credo che il “timore” di dover vincere ogni partita sia fondamentale per riuscire a esprimere al meglio.
– L’ossimoro “Giovane ma esperto” sembra essere molto adatto per descriverti. Avrai un compagno di reparto considerato uno dei migliori talenti nel ruolo, ancora più giovane di te…
So quanto è delicato ruolo del palleggiatore e mi lusinga che la scelta sia ricaduta su di me dato che si tende sempre a cercare registi molto più esperti.
Sono certo che con Ricky formeremo una coppia di registi completa; per molti aspetti siamo molto diversi, ma quel che sarà importante è senza dubbio affinare fin da subito gli automatismi e essere “al servizio” della squadra. Personalmente poi mi hanno insegnato a lottare su ogni pallone e quindi ogni allenamento e ogni partita entro in palestra con questo obiettivo in test. Sono sempre affamato di vittorie ed è per me una fonte essenziale – non amo i rinunciatari e voglio sempre avere la consapevolezza di “averci provato”, di aver dato il massimo.
– E’ la tua “prima esperienza” nel girone “nord”? Conosci già le avversarie?
Sì, è vero, non ho mai giocato nel girone A; rispetto alle mie stagioni passate al Centro e al Sud posso dire con certezza che al Nord c’è molta più potenza e prestanza fisica; credo che anche il bacino di utenza sia maggiore e permetta di trovare fisici importanti. Per contro credo che nei gironi più a Sud ci sia molto equilibrio. Ammetto di conoscere poco gli avversari con cui mi confronterò e per questo non ho sfide che ad oggi mi preme particolarmente giocare. Ovviamente non vedo l’ora di sfidare le squadre accreditate al salto di categoria.